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  • Autore: Principe
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Il donatore - Ravenna Trasgressiva

Da alcuni anni, in questi tempi di crisi, anche per aumentare qualche introito, vado al centro donatori
per donare lo sperma.

Fatte tutte le analisi, risulto un ottimo donatore, cioe’ il mio sperma e’ di primissima qualita’ e per questo vengo chiamato spesso, mi avvisano prima, perche’ devo stare due giorni in astinenza.
Al centro vengo guidato da una splendida e simpatica infermiera, alla quale, per darle noia le chiedo, ogni volta se mi da una mano per ottimizzare il risultato, ovviamente, lei mi dice che l’unica mano deve essere la mia.
Insomma con lei ho istaurato un rapporto di amicizia e di battute simpatiche.
L’altra mattina mi telefona e mi dice:
-ciao Principe, se sei diguiuno da due giorni, potresti capitare stamani? Ci sarebbe una donazione speciale da fare.
- va bene, fra quanto devo venire?
- alle 11.30 al massimo cosi’ ti spiego.
Arrivo preciso, ma stavolta mi fanno aspettare in una stanza diversa dal solito, totalmente chiusa, fra di me penso che forse avro’ da dilettarmi in quella stanza, entra la mia amica infermiera che mi spiega.
- Vedi Principe, ho pensato a te, quest’oggi, anche per il tuo alto tasso di fertilita’, in quanto oggi ci sarebbe da fare una donazione speciale
- In che senso speciale?
- Nel senso che che la donna che deve ricevere il tuo sperma, non lo vuole dalla provetta, ma direttamente da te.
- Da me? Spiegati meglio
- Insomma e’ lunga e difficile, la storia da raccontare, questa e’ una delle tante coppie che non riescono ad avere dei figli, lei e’ a posto, ma non ne siamo poi tanto sicuri, lui e’ la causa, dopo tanti discorsi sono disposti all’inseminazione, ma lei rifiuta quella artificiale, allora noi, la nostra equiep, ha proposto loro di farla naturale, qui in pieno anonimato, loro ci hanno pensato moltissimo, ma poi hanno deciso che che quella artificiale non lo vogliono fare, preferiscono quello naturale, e qui ti evito le domande e affini, che ci hanno fatto.
- Ed io come dovrei fare?
- Lei ti aspettera’ nel laboratorio ginecologia, ti aspettera’ a gambe aperte sul lettino ginegologico e tu dovrai fare il tuo lavoro dentro di lei, tutto qui.
- Ma saremmo da soli?
- Certo, perche’ per legge, loro non devono sapere chi e’ il donatore, e lei sara’ bendata.
- Mi sembra una cosa strana, e’ diversa dalla masturbazione, io vado dentro una stanza con il mio bicchierino e penso a te, tu mi aiuti ed io ottengo quello che voglio, ma se con lei, non ci riuscissi, non perche’ sono impotennte, ma perche’ non mi piace? Si insomma se quando sono li non mi si rizza?
- Mmmm, credo che per questo tu non hai problemi, lei e’ un tipino particolare, piccolina ma giusta in tutte le misure.
- Si ma io come la vedro?
- Nuda dalla cintura in giu’, ovviamente
- E che dovro fare? Nel senso che oltre che penetrarla, potro’....??
- Ufficialmente questa non e’ la prima volta che si fa una cosa del genere, altri uomini lo hanno fatto, a voi maschi, noi diciamo che voi dovete penetrare e basta, pero’ quello che succede dentro quella stanza lo sapete solo voi due, ovviamente, nessuno, sopratttutto il marito dovra’ entrare, quella che vedi sulla tua destra, e’ l’entrata del laboratorio, fra poco, lei entrera’, da un altra porta ovviamente, e si preparera’. Tu avrai tutto il tempo necessario, e poi lei dovra’ stare in questa posizione per almeno un ora, tu quando esci premi un bottone, per far capire che hai fatto, te ne esci, ti rivesti e ci vediamo la prossima volta.
- Ma non posso vederla per capire se....
- Senti, Principe, non potresti, ma tanto poi la vedrai, fai una cosa te esci a prendere un caffe’ e ti metti intorno al distributore di bevande, quando vedi la coppia arrivare, loro verranno da me, io faro’ accomodare lui e portero’ lei all’ingresso dei laboratori, penso che non avrai difficolta’ a capire, poi senza dare nell’occhio, con calma rientri in questa stanza e ti chiudi a chiave dall’interno.
- Ah, una cosa, se le parli, dille che se c’e’ qualche palpatina, fa parte delle regole del gioco.
- Mm questo non glielo posso dire, lo sai , le posso accennare che a volte puo’ capitare, ma che lei deve far finta di non capire, in fondo sara’ bendata.
- A che ora arrivano?
- Fra dieci minuti, gli ho chiesto di essere puntuali.
- Ah se avro’ bisogno tu una mano me la dai?
- Birbone, questa volta piu’ che mai, nessuno potra’ entrare nel laboratorio, per legge.
Lei esce, e dopo qualche minuto, senza dare nell’occhio, esco dalla stanza, vado alla macchinetta, mi prendo un caffe’ alto e mi siedo con il bicchierino a gustarmelo poco alla volta.
Arrivano un sacco di coppie, io immagino prima una bionda, molto bella, alta capelli sensualissimi, ma l’infermiera, mi aveva parlato di una donna piccolina, poi arriva una coppia con una lei rossa fuoco, come la fidanzata di Toni, quella modella di cui non ricordo il nome.
Questa coppia si avvicina alla mia infermiera, parlottano un po’, dentro di me penso, e’ lei, una figa fenomenale, alta slanciata, gia’ dentro di me inizio a fantasticare della cosa, quando i due salutano l’infermiera e si allontanano, la mia infermiera mi lancia uno sguardo come dire, mi dispiace ma non e’ lei.
Niente neanche per un altra lei, che giudicavo piu’ che discreta, finche’ senza neanche accorgermene al banco della mia infermiera ce’ una coppia con lui, un omone piu’ che grasso, grosso, e lei in confronto, minuta, entrambi di spalle, l’infermiera esce dal suo habitab, e passeggia con entrambi parlando a voce bassa, lui si avvicina alla macchinetta del caffe, io faccio finta di non guardarli e mi metto in posa come se pensassi a qualche cosa, sento l’infermiera avvicinarsi a lui e dirgli, che se preferisce puo’ fare un giro e tornare non prima delle 13.00, senza stare ad aspettare in una sedia per due ore, e di stare tranquillo.
Io faccio sempre finta di starmene nelle mie, e mi metto le mani in faccia stringendomela.
Nel frattempo occhieggio lei che era entrata in bagno con la giacca in mano, alta non piu’ di un metro e sessanta, capelli lunghi, sul biondino, lineamenti tipici della ragazza dell’est, forse rumena, o polacca, o chissa’ ucraina, il suo uomo dice all’infermiera che e’ meglio se fa un giro e che tornera’ dopo, ma prima vuole salutare la moglie, che si avvicina all’uomo, si baciano e si salutano.
Questo avviene vicino a me, non piu’ di due metri di distanza, la tipa, come mia aveva detto l’infermiera e’ piccolina ma con due belle tettine, il maglione e’ pieno di curve, un bel culetto e con gli stivali, evidenziano il fascino di queste ragazze dell’est, il loro modo di esercitare sensualita, diversa dalle nostre donne italiane.
La mia amica infermiera richiama la ragazza e la porta in un corridoio, dove l’insegna indica “laboratori”, il suo uomo aspetta che sua moglie entri e dopo che esce dalla sua visuale, se ne prende ed si avvia verso l’uscita.
Io senza dare nell’occhio, mi alzo, entro in bagno, quello riservato a noi donatori, dove c’e’ l’occorrente per lavarci in maniera completa.
Mi sistemo alla meglio e mi reco verso la stanza di prima, l’infermiera mi aveva detto che sarebbe apparsa una luce verde all’entrata dell porta per farmi capire che potevo entrare, mi chiudo dentro a chiave, e mi spoglio, o meglio mi tolgo la giacca e la maglia, scarpe e pantaloni, riamango con i calzini, ma sentendo freddo ai piedi mi rimetto le scarpe.
Passano altri dieci minuti, e vedo nettamente la luce verde della porta, accendersi, e’ arrivato il momento, ma guarda un po’ stamani mi sono alzato come tutte le mattine, e mai avrei pensato ad una cosa del genere, ma ormai sono a bagno e devo nuotare.
Entro nella stanza, finestre ovviamente tappate, con luci soffuse accese, dopo qualche momento per orientarmi, vedo che di lato c’e il letto da ginecoloco con la donna sopra, gambe ben larghe, la tipa, forse su consiglio dell’infermiera, anzi ne sono piu’ che sicuro, si e’ lasciata le autoreggenti e le scarpe con i tacchi, pelle bianca intensa, nella parte di sopra camicetta abbonata fino al colla, ma in bell’evidenza a lato noto il reggiseno appesa su uno spigolo della poltrona, anche questa siuramente opera della mia amica infermiera.
Lei con la sua faccina giovanile, capelli sul corto, con una benda negli occhi, capisce della mia presenza, mi avvicino e le metto una mano sulla coscia, lei fa un sobbalzo, forse perche non si aspettava che il momento era arrivato, la mia mano si muove sulle sue coscie in maniera delicata, i suoi movimenti dapprima tesi, si stabilizzano e mi permettono di accarezzarla per bene con dolcezza, lei muove la bocca, come se volesse dire qualche cosa, ma poi sta zitta, sicuramente ha avuto l’ ordine di non parlare, per evitare qualche brusco di calo a me e al mio attrezzo.
Mi tolgo gli slip e mi avvicino con il mio coso duro a lei, le prendo la mano e avicinandomi ancora glielo faccio prendere in mano, lei me lo stringe e me lo mena, ioa questo punto mi avvicino con la mano sulla sua patta e gli accarezzo la patatina dapprima rimane fredda, ma dopo poco le mie carezze fanno effetto e vedo alcuni suoi movimenti decisamente di piacere, lei si volta, quel poco che puo’ verso di me e con entrambe le mani mi sega, una di quste le porta sulle mie palle e me le massaggia. Il piacere e’ fantastico.
A questo punto mi stacco da lei e mi porto sulla sua bella fica, mi abbasso e inizio a leccargliela con le sue gambe cosi’ ben aperte che spalancano bene la fessura, la mia lingua entra dentro benissimo,
i suoi movimeni si fanno sempre piu’ serrati, lei a questo punto non resiste piu’ ed inizia a gemere forte.
- Si, si che bello, con l’accento tipico delle donne dell’est,
a questo punto faccio enrare anche un dito per mastrurbarla al meglio, i movinti sono dolci ma decisi, vedo che si contorce quanto puo’
- Siiii, che bello, mi fai godere, vieni dentro, non ne posso piu’
Mi alzo e mi metto sopra di lei, prendo il mio cazzo e glielo struscio sulla sua fica, sulle sue grandi labbra, con una mano le apro la camicetta e gliela allargo, mettendo in evidenzale sue tettine, piccole come dimensioni, ma grosse come volume, due capezzoli belli evidenti, a questo punto sento che anche io sono al punto giusto, prendo il cazzo in mano e lo punto dentro al sua figa.
- Si fallo entrare, sento che sto impazzendo, fammelo sentire, presto che non ne posso piu’.
- Il movinto come piace a me e’ prima lento, ma poi deciso e secco, opla’ una forte spinta ed e’ tutto dentro, inizio a menarlo dentro, avanti ed indietro e con il corpo mi butto in avanti per cercare le sue tette, sento che una sua mano scende fra noi due, la faccio passare e capisco che si sta masturbando.
- Siiiii, che bello continua, sto impazzendo, sto impazzendo, siiii
A sentire i suoi mugoli, dentro di me perdo il controllo, la testa non regge piu’ la situazione e sento dentro quel piacere che non controllo piu’ alcuni su e giu’ e via, via, via e via, sento esplodere tutto il mio sperma dentro di lei.
-si godo anche io, siiiiii, continua ancora, ancora, siiii....... non ti fermare ti prego......ti supplico, dai ancora. Siiiiiiii
Mai avrei pensato che la cosa si sarebbe trasformata in una delle piu’ intense scopate della mia vita, anche se pur breve, rimango dentro di lei qualche minuto, sia per riprendermi, sia per rendermi conto della situazione, se la cosa e’ un sogno, oppure se e’ realta’, mi rendo conto che e’ realta’, lei esiste e’ reale, anche lei si e’ abbandonata al piacere, con il seno cosi’ esposto, la cosa mi eccita ancora, mi alzo da lei e mi avvicino, le tocco bene le tette, e avvicino il mio cazzo alla sua bocca, per sperare di risparare un altra cartuccia.
Lei apre la bocca e accoglie il mio uccello, me lo succhia bene e con la lingua me lo pulisce bene, le mie mani sulle tette la situazione, mi riportano brevemente in tiro, porto la mia mano sulla sua patata, ma sento che lei me la ferma.
- No giu’ non toccare, non voglio rovinare nulla.
Rimango sulle zone franche, tette, gambe, mentre lei continua il lavoro con mani e bocca, il lavoro e’ decisamente sublime, credo che sara’ la situazione, la sua posizione, la sua bellezza, ma in poco tempo sono di nuovo in tiro, mi avvicino per permettere che il cazzo entri bene in bocca, senza che lei si debba muovere molto.
Alcuni minuti di piacere e sento di nuovo il cervello che perde il controllo, ma la situazione e’ troppo bella, per non scoppairle addosso, tiro fuori l cazzo dalla bocca, lei forse non capisce il perche’, me lo meno e le vengo schizzandole fra le tette.
- No sul seno, no, sul seno no,
ma ormai la frittata e’ fatta, lo schizzo decisamente meno copioso e’ ugualmente abbondante e vederlo cadere in mezzo alle sue tette e’ di un eccitazione particolare, mi avvicno a lei per schizzarla
anche sulla faccia, quando lei sente arrivare questi sulla faccia si copre con le mani
- Ma no, ma che fai, no cosi’, mi sporchi tutta, poi come faccio???
Rimango zitto, mi avvcino per prenderele salviette e gliele porto una manciata, lei con queste inziia a pulirsi la faccia, e il seno, rimproverandomi del pasticcio che ho combinato.
- Chissa’ come mi avrai sporcata, che diro’ a mio marito....
L’unica cosa che le dico e per tranquillizzarla.
- Stai tranquilla che ti aiuto anche io e non ti ho sporcata molto .. io vado via, ti farai aiutare dall’infermiera, ... ah oltre che salutarti ti faccio i miei auguri, e abbi cura se nasce e’ anche mio figlio.
E come sono entrato, me ne esco, ritorno nella mia stanza con le salviette mi pulisco in qualche maniera, e dopo essermi rivestito, facendo il piu’ piano possibile esco nel corridoio, vado verso la macchinetta, guardo le bibite e mi guardo in giro.
Il marito della donna e’ proprio al bancone con la mia infermiera, mi avvicino per sentire quello che si dicono, lei parla piano, ma lui e’ chiaramente alterato.
- Quanto ci vuole ancora? Ma cosa succede??
- Non si preoccupi, sua moglie ha gia’ fatto da un pezzo, ma deve aspettare i risultati, ci vorra’ ancora un oretta si calmi, e rivolgendosi verso di me mi dice un siiiiiiiii interrogativo?
- E io vorrei sapere di mia moglie, quanto ha ancora??
- Senta, anche lei e’ un marito ansiosissimo, faccia uan cosa se ne vada a mangiare qualche cosa e ritorni non prima delle due, vada via che la vedo sconvolto.
- si ha ragione lei, infermiera, dico guardando il marito in cerca di un suo conforto, sono sconvolto da tutta quest’attesa, e ‘ meglio che vada a mangiare, l’omone mi guarda con aria di consenso, -come dire che anche lui e’ nella stessa barca.
- Piuttosto, dico all’infermiera, la prossima volta vorrei che lei mi desse piu’ una mano.
Dopo l’esperienza all’ospedale, sono passati diversi giorni, e ho ripensato spesso a quanto accaduto.
Un giorno, passando da quella zona e avendo un ora di attesa, mi sono fatto vivo con la mia amica infermiera, per fare due chiacchiere.
Appena entro nell’ingresso, la vedo dietro il bancone di accoglienza, lei mi vede, e con un sorriso convincente mi fa cenno di andare da lei.
- Oh principe, che combinazione, stavo per chiamarti al telefono.
- Ciao, bella, per propormi un altra inseminazione diretta?
- Ah, ah , ah no, no, quella cosa sono piu’ che sicura che non si ripetera’.
- Ah si??? Peccato, e’ piu’ bello che starsene da solo in quella stanzetta.
- E’ vero, ma anche vero che in quella stanzetta, ci sono delle belle riviste erotiche, comunque ti ho chiamato perche’ devi firmare dei fogli nuovi, per via di leggi sempre piu’ severe, puoi venire con me nel mio ufficio?
- Ti seguirei anche fino alla fine del mondo
- Ah, ah, ah simpatico come te ce ne sono pochi, dai allora seguimi.
Andiamo dentro un corridoio lungo e a meta’ a destra, entriamo in ufficio, dove lei si chiude la porta dietro.
- Cosi’ ti spiego meglio cosa e’ cambiato.....
E mi parla di regole, leggi, comportamenti, dei quali ci capisco poco, dico di si a tutto e mi metto a firmare una serie infinita di fogli.
- Ahhh, finito, senti poi ti volevo chiedere, ma di quella donna, straniera vero?, come e’ andata poi a finire?
- Ah si, lei e’ ucraina, si e’ sposata con quell’orco, di fisico, perche’ e’ un bravo uomo, per andare via dalla fame e dalla miseria, e’ una brava donna, solo che lui ha dei problemi per fare dei figli e si sono rivolti al nostro centro e poi come ti ho detto , in una scelta difficle hanno preferito un rapporto diretto che all’inseminazione artificiale, conteni loro, e contento anche tu.
- Si ti ripeto meglio cosi’, ma lei che ti ha detto?
- Mmmmmm, come si dice, qui lo dico e qui lo nego, dopo che sei andato via tu, sono entrata dentro il laboratorio, e lei doveva stare in quella posizione per almeno un ora, per non fare uscire nulla, cosi’ serve , appena entrata le ho tolto la maschera e lei era preoccupata, perche’ mi ha raccontato che la cosa si e’ svolta in maniera molto diversa da come l’avevo preparata.
- Perche’ tu cosa le avevi detto?
- Che probabilmente per avere piu’ successo ed un erezione con conseguente inseminazione piu’ efficace, piu’ l’uomo e’ eccitato e piu’ sono le possibilita’, perche’ detto fra di noi, anche in lei abbiamo riscontrato delle anomalie, dovute sicuramente a Chernobil e all’inquinamento.
Quindi le ho detto che non doveva fare nessuna storia, e che qualche sacrificio lo doveva fare per avere questo figlio
- Poi ho visto che le hai fatto togliere il reggiseno
- Si, ho pensato che se tu eri allupato, era meglio favorire i movimenti preventivamente
- E poi che ti ha detto?
- Mi ha detto che le sei venuto anche sul seno e in faccia, allora l’ho aiutata a ripulirsi per bene, e di stare tranquilla che a suo marito avremmo detto un qualche cosa per farlo stare sereno, piuttosto tu cosa hai combinato, dovevi venire dentro e basta.
- Mmm, si e’ vero ma poi ho approfittato della cosa, comunque penso di averla ripagata, perche’ anche lei ha goduto come un pazza.
- Si, me lo ha detto anche a me, che sei stato bravo, ma dimmi dettagliatamente cosa le hai fatto?
Allorche’ le ho raccontato quello che le ho fatto, e dato che lei mi chideva anche i dettagli, mi sono addentrato anche in quelli, e mentre parlavo, scioccamente, non ho notato che lei aveva portato una mano in basso, fatto sta che durante il racconto ad un certo punto ho visto che chiudeva gli occhi e si e’ messa a testa arretrata.
- Scusa, ma mi hai eccitato che mi sono toccata ed ora, mmmm, sto provando piacere, dimmi, che sensazione hai provato quando l’hai penetrata...
E mentre continuavo il racconto, lei ha aumentato il movimento del braccio e di conseguenza della mano nella sua patatatina, fino al punto che ha goduto in maniera divina.
-ehila’’’’’ con la mia inseminazione, ho fatto godere due donne, ora anche io voglio la mia paga, cara.
- mmm, Principe, ora no, alle 14 stacco e devo andare via subito, ma la prossima volta che vieni a donare, stai tranquillo che una mano te daro’ .
Quindi me ne vado via, deluso, ma contento per aver ottenuto per la prossima volta un qualche cosa di non sperato, d’altronde anche io non avrei avuto il tempo necessario perche’ dovevo assolutamente rientrare al lavoro.

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